VeneziE

Storie, arti, architetture, città, politiche, culture, mentalità, devozioni, tradizioni, miti

Progetto curato da Antonio Manno

Giovedì 5 settembre 2024 - ore 18:00 al Centro Culturale Candiani di Mestre*

Sandra Stocchetto, Il negozio del caffè nella Serenissima (Edizioni ytali)

Sulla base di fonti d’archivio, si ricostruisce la gestione della Serenissima di un pilastro del suo sistema economico: il commercio del caffè, da cui derivarono immensi tesori. L’acqua negra bollente, sconosciuta in Europa - le prime notizie giungono a Venezia nel 1573 -, ma ampiamente consumata nei kahvedane del Medio Oriente dall’inizio del XVI secolo, è introdotta alla metà del secolo successivo nella città lagunare dalle comunità foreste: i mercanti ebrei del Ghetto, gli armeni di Ruga Giuffa, i turchi di passaggio e residenti, ma anche le enclave di veneziani nel Levante. Nel 1674, l’Erario ne intuisce le potenzialità economiche e smantella la vendita vagante praticata da immigrati levantini e acquavitai regolamentando la vendita e la distribuzione in bevanda e in grani e affidandola all’Arte di Aqua di Vita (1680-81), che ne detiene il monopolio fino alla fine della Repubblica. Il caffè diviene il bene più redditizio del commercio del Levante grazie a una colonia di mercanti veneziani - per la maggior parte ebrei residenti nel Ghetto - al Cairo e Alessandria. La relazione di un deputato del Consorzio d’Egitto fa luce sulle varietà e la provenienza importate a Venezia. Ai primi decenni del XVIII secolo il caffè coloniale stravolge il mercato che diviene mondiale. Venezia reagisce creando un tessuto economico organico integrato tra Venezia e Terra Ferma, verso cui si orientano i consumi: 28 milioni di tazzine l’anno in città e nello Stato. Il censimento delle botteghe da caffè di Venezia e dei domini documenta l’apice dei consumi: gli esercizi sono ben 588.


Sandra Stocchetto

Storica dell’arte, Sandra Stocchetto si è laureata all’Università degli Studi di Venezia Ca’ Foscari con una tesi sulla diffusione del Manierismo, catalogando le incisioni d’après Parmigianino in possesso del Museo Correr di Venezia. Ha collaborato alla stesura della guida Venise, Gallimard, Paris 1992, ripubblicata e tradotta dal Touring in varie lingue. Si è dedicata a studi di letteratura, in particolare su Tommaso Landolfi con un saggio edito nel 2001. Ha pubblicato vari studi sul negozio e la civiltà del caffè nella Serenissima. Attualmente continua le sue ricerche sui fondi della collezione dei Musei Civici veneziani e l’insegnamento di letteratura e storia negli istituti statali superiori.

* Sala conferenze (quarto piano, con ascensore)