Foro di gruppo con alcuni componenti del Direttivo del Circolo Veneto

Don Giacomo Basso con Cesare Campa, Maria Stefani e Maria Umberta Anzil

Un momento dell'incontro

Giovedì 22 novembre l'incontro con don Giacomo Basso, missionario nella parrocchia africana di Ol Moran

Il Circolo Veneto "adotta" una cattedra in Kenia

Duemila euro per “adottare” una cattedra. Questa la cifra assegnata dal Circolo Veneto alla missione diocesana di Ol Moran, in Kenya, dal 1997 punto di riferimento del Patriarcato di Venezia in terra d’Africa.

Non solo andare a caccia dell’arte e della cultura “disperse” nel tessuto urbano e sociale della Città Metropolitana di Venezia, e che attendono di essere portate in superficie, di essere coinvolte, esaltate. Ma anche solidarietà e vicinanza. Tre “gambe” sulle quali si regge tutta l’attività del Circolo Veneto. Tanti i Premi artistico-culturali che da 25 anni contraddistinguono il Circolo: pittura, scultura, fotografia, letteratura, editoria. Con un numero costantemente in crescita di partecipanti che intendono mettersi in gioco, a dimostrazione di come il “linguaggio” dell’arte sia universale. Ma solo se viaggia insieme al dialogo, al confronto, alla mano tesa.

Per questo il consiglio direttivo del Circolo ha deciso di “espatriare” approdando in Africa. Il tramite è chi, da più di un decennio, opera in quel continente, in Kenya, a Ol Moran. Un legame strettissimo con Mestre. La', a migliaia di chilometri di distanza c’è il mestrino Giacomo. Di cognome fa Basso. È un “don”, “il don” di Ol Moran dove regge la parrocchia San Marco (una estensione di oltre 1000 chilometri quadrati) con chiesa, scuola e convitto, servizi sanitari. Giacomo è lì dal 2009, dopo essersi fatto “le ossa” prima in seminario poi nel duomo di Mestre, quindi la scelta di essere missionario. A lui il Circolo Veneto ha consegnato 2.000 euro, derivati dalle iscrizioni a un torneo solidale di burraco (una quarantina di partecipanti) organizzato per il Circolo dalla consigliera Maria Stefani e supportato logisticamente da Maria Umberta Anzil, presidente degli Amici del Burraco di Treviso, oltre ad un cifra decisa dal direttivo.

La consegna ufficiale dei 2.000 euro è avvenuta a Mestre, nella sede del Circolo Veneto, presente il consiglio direttivo, con ospite d'onore don Giacomo. Il presidente Cesare Campa ha ricordato che “in ogni nostra iniziativa la solidarietà è al primo posto”. Don Giacomo, come impegnerà questo contributo? “Farà parte del fondo sociale parrocchiale – spiega il sacerdote – dal quale si attinge per la formazione e per la retribuzione di insegnanti, tutti locali con formazione magistrale, che operano nella nostra scuola che conta 380 alunni, dalle scuole materne alle medie”. In pratica, con 2.000 euro si sostiene l'operatività di una cattedra (docente) per un intero anno scolastico con l'effetto di abbassare le rette di iscrizione. Un progetto educativo e di sviluppo sociale, che si affianca ad altri due pilastri della “mission” della Parrocchia San Marco di Ol Moran: evangelizzazione, in un territorio “dove esiste la convivenza e rispetto reciproco dei credi”; assistenza sanitaria di base, tramite un punto di primo soccorso avanzato. Qualcos'altro bolle in pentola: “Ci stiamo strutturando – aggiunge don Basso – contro le piaghe dell'alcolismo e della tossicodipendenza, fenomeni in preoccupante crescita, e per il sostegno psicologico e psichiatrico di chi è affetto da disabilità mentali”. E ancora, grazie al sostegno del governo del Kenya, paese con saldo demografico assai positivo, alla Parrocchia San Marco si sta lavorando per ottenere l'autonomia gestionale della scuola ancorata ai principi cattolici e aperta a tutti, con l'obiettivo di incrementare l'offerta con medie superiori. Inoltre, attraverso l'otto per mille, la Cei ha assegnato alla missione 166mila euro per realizzare il secondo dormitorio del convitto.

Un invito di Cesare Campa a don Giacomo: “L'aspettiamo come componente della giuria popolare del Premio Mestre di pittura”. Risposta positiva. Ma non è tutto: “Farà da testimonial del Premio tra i suoi parrocchiani, confidando che qualcuno di loro possa partecipare al concorso, portando un po' di Africa in Laguna?”. Pollice alzato di Giacomo. Magari ci scappa anche il vincitore dell'edizione 2024.