In piazza o nel digitale? Che futuro ha la voglia di socializzare?
La comunità in cui viviamo sta cambiando più velocemente che mai. I tradizionali luoghi della socialità – piazze, locali pubblici, associazioni – sono stati sostituiti in gran parte da ambienti digitali. Oggi le relazioni si intrecciano online, superando i limiti fisici e spazio-temporali delle interazioni: possiamo raggiungere il mondo intero, essere connessi 24 su 24 ed avere un numero di contatti potenzialmente illimitato.
Anche adulti e anziani sono ormai utenti abituali dei social, segno che questo cambiamento attraversa l’intera società. Ma il bisogno di socialità ha solo cambiato forma? Ha modificato la sua natura? O forse rischia di estinguersi?
Le nuove modalità di relazione offrono grandi opportunità, ma portano anche nuovi rischi: la spersonalizzazione dei rapporti, filtrati da uno schermo, può generare hater e campagne diffamatorie; la ricerca del consenso immediato, espresso in like, favorisce polarizzazioni ed estremismi; la rapidità dell’interazione alimenta informazioni superficiali, fake news e contenuti “click-bait”.
E dopo la frattura tra generazione analogica e digitale, si profila una nuova linea di separazione: quella tra chi saprà gestire l’intelligenza artificiale e chi ne resterà escluso.
Ne discuteremo nella prossima lezione della Scuola di Formazione, dedicata al tema “Comunità in evoluzione”, con Fabrizio Nonis “El Bekér” e il Prof. Enzo Risso, Direttore Ipsos e Docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all'Università La Sapienza di Roma, intervistati da Marta De Vivo, giornalista e consulente di comunicazione strategica, conosciuta sui social come “Martaforfew”.