Ognuno ha agito in solitaria, ma alla fine il risultato è stato come se avessero gareggiato in squadra, mista, perché legati da una profonda amicizia. E alla fine, saliti tutti e tre sul podio della terza edizione di Acquerelli in Libertà, una delle iniziative collaterali al Premio Mestre di Pittura organizzato dal Circolo Veneto, presieduto da Cesare Campa.
Nell’affollato chiostro del M9 di Mestre, diventato il tradizionale palcoscenico della proclamazione dei vincitori, nessuno si aspettava un filotto da parte di tre pordenonesi. Invece Sonia Bomben, Alessandro Petti, padovano ma residente a Pordenone, e Laura Pizzato si sono piazzati rispettivamente al primo, secondo e terzo posto portandosi a casa oltre al titolo di acquerello dell’anno 2019, anche un premio di 250, 200 e 150 euro.
E ovviamente, un mare di applausi.
Il trio non è nuovo a confrontarsi a colpi di acquerello: hanno la passione della pittura e, per senso di squadra, non si perdono neppure una extempore, sempre insieme. Se l’acquerello li accomuna, sono molto diversi nel tratto e nella scelta del soggetto da raffigurare.
Dopo una giornata in giro per Mestre, insieme ad un “esercito” di colleghi artisti iscritti al premio, a “catturare” gli aspetti più nascosti, l’anima dei quartieri cittadini, Sonia, Alessandro e Laura hanno avuto il loro riconoscimento da parte della giuria composta da Raffaele Bovo, Angelo Zennaro, Giancarlo Dalio, Siro Perin, Marco Dolfin, Pietro Barbieri, Luca Sperandio e Aricla Hampsa.
Vincitori e motivazioni
Una signora anziana con scarpe da ginnastica e cane al guinzaglio riflessa nella vetrina di un negozio, per catturare l’architettura e il messaggio del commercio di Mestre ha ben impressionato i giurati per “l’impianto compositivo originale, il punto di vista prospettico e il cromatismo ben eseguito” che è valso il primo posto per Sonia Bomben; la Htm Hybrid Tower di via Torino “uno spazio moderno urbano, ripreso con resa acquerellata di vicinanza grafica” il giudizio per il secondo Alessandro Petti; mamma e figlia con il velo, mentre camminano per Mestre, a dimostrazione della interculturalità della città, che ha portato la giuria a riconoscere il terzo premio a Laura Pizzato per “l’originalità dell’impianto e la buona resa dell’effetto in controluce”.