Dopo la sconfitta di Agnadello e il recupero dei territori di Terraferma, sanciti con la pace di Bologna, Venezia prese coscienza dei propri limiti dinanzi alle grandi potenze europee e all’impero ottomano. La Repubblica mutò politica adoperandosi per la conservazione dei propri possedimenti e continuando ad intrattenere proficue relazioni con i suoi contendenti. Abili manovre diplomatiche tese a favorirne la neutralità, l’erezione di fortezze all’avanguardia, la promozione della propria immagine pubblica tramite gli splendori dell’arte sono stati gli ingredienti principali per coltivare la pace e favorire i commerci
Studioso indipendente, conferenziere, saggista, autore di libri, curatore di mostre. Ha insegnato Storia dell’Arte nelle scuole superiori e presso l’Università Internazionale dell’Arte, a Venezia. Numerosi i suoi contributi e recensioni per Studi Veneziani, rivista della Fondazione “Giorgio Cini”. Le sue ricerche riguardano la storia di Venezia e temi di iconologia e di arte sacra, in prevalenza sul periodo medievale, rinascimentale e barocco.
Per Il Circolo Veneto di Mestre, ha ideato e dirige il progetto culturale VeneziE. Ha pubblicato una guida storico-artistica su Venezia, tradotta in più lingue, per White Star e National Geographic. Le sue principali pubblicazioni sono dedicate ai capitelli del Palazzo Ducale di Venezia, a san Marco evangelista, alle chiese, a Jacopo Tintoretto, ai mestieri di Venezia (Premio Gambrinus), all’architettura e all’ingegneria militare veneziane e, in particolare, alle fortezze di Palmanova, Corfù e Marghera. Per maggiori informazioni, si rimanda al sito ufficiale, pubblicato su https://sites.google.com/site/antoniomanno/ e al canale Youtube del relatore
Partendo dalla battaglia della Prevesa e dall’umiliante trattato di pace col Turco che ne seguì, nel 1540, e proseguendo con le vicende della perdita dell’isola di Cipro, dell’inutile vittoria di Lepanto, del controllo dell’Adriatico e della costruzione della fortezza di Palmanova, si illustreranno le complesse relazioni stabilite con Spagna, Francia e Arciducali, e si illustreranno, in parallelo, alcune opere d'arte realizzate per il Palazzo Ducale e le principali imprese fortificatorie grazie alle quali, nella seconda metà del Cinquecento, nacque e si modificò il mito di Venezia.
Partendo dalla battaglia della Prevesa e dall’umiliante trattato di pace col Turco che ne seguì, nel 1540, e proseguendo con le vicende della perdita dell’isola di Cipro, dell’inutile vittoria di Lepanto, del controllo dell’Adriatico e della costruzione della fortezza di Palmanova, si illustreranno le complesse relazioni stabilite con Spagna, Francia e Arciducali, e si illustreranno, in parallelo, alcune opere d'arte realizzate per il Palazzo Ducale e le principali imprese fortificatorie grazie alle quali, nella seconda metà del Cinquecento, nacque e si modificò il mito di Venezia”.
In questo incontro, Antonio Manno affronterà il tema di “Palmanova: una città fortezza anti asburgica. Il dominio dell’adriatico e la difesa della terraferma”. La conferenza si aprirà con l’esame di alcune tele realizzate da Paolo Veronese nel Palazzo Ducale di Venezia nelle quali si esalta, dopo la sconfitta di Cipro e la vittoria di Lepanto, la grandezza di Venezia. Si proseguirà illustrando le rivendicazioni della Casa d’Austria sulla navigazione in Adriatico e si esamineranno i principali lavori intrapresi dalla Repubblica per difendere i propri territori, con particolare riguardo al confine Milanese, contro le minacce spagnole, e alla grande impresa urbanistica e fortificatoria di Palmanova, eretta per contenere le pretese asburgiche.