La carta stampata: la barra dritta nel mare magnum delle notizie

Incontro on line tra gli studenti dell’I.I.S. 8 Marzo - K. Lorenz e Tiziano Graziottin, caporedattore de “Il Gazzettino”

[Mirano, 10 dicembre 2021] “Mi sentite? Mi vedete?”. E’ una lezione di Lettere “strana” quella che inizia dopo la campanella che segna la fine della ricreazione, un giovedì di dicembre. Il 2 per l’esattezza. Ad entrare in classe, uno alla volta, lentamente, sono gli studenti della IV A CAT (indirizzo “Geometri”) e della IV A SIA (indirizzo “Commerciale”) dell’I.I.S. 8 Marzo – K. Lorenz, di Mirano (Ve). Questa volta, però, ad attenderli non sono solo le loro insegnanti prof.sse Bruna Favaretto e Silvia Corradin, ma un “docente” nuovo: il signor Tiziano Graziottin, caporedattore de “Il Gazzettino”. L’incontro, organizzato nell’ambito del Concorso “Premio Letterario Mestre 2022”, si svolge a distanza, ma non per questo è meno coinvolgente.

Si presenta, il signor Graziottin, con grazia (nomen omen) e pazienza. Si capisce al volo, che li capisce al volo … i ragazzi. Sono pigri a sedersi, a riprendere la concentrazione dopo la pausa merenda. Tiziano Graziottin, dalla LIM, li osserva con sguardo attento e indulgente. Indaga dallo schermo, con l’occhio di chi è abituato a cogliere in pochi istanti il sentire e lo stato d’animo di chi gli è di fronte, anche se non lo conosce. Comprende la loro stanchezza e intuisce come “agganciarli”. Giovani, in prevalenza maschi: calcio e giornalismo. Ecco il primo “gancio” e centra il bersaglio. Dopo averli salutati ed essersi presentato, il caporedattore del Gazzettino inizia a raccontare i suoi esordi nel mondo del giornalismo con gli articoli sportivi. L’occhio dei ragazzi si fa più vivo. Il suo stile è agile, parla con un linguaggio semplice e diretto, immediato, che va dritto nella testa di quel pubblico. Sta sul pezzo, da professionista qual è. Sa di non avere molto tempo a disposizione e così, in un battibaleno, calibra minuti e parole, sue e degli astanti, da professionista qual è. L’ora scivola via. Ci spiega gli aspetti che si celano dietro il lavoro del giornalista, il percorso di formazione da intraprendere per chi volesse svolgere questa professione, i dettagli dell’intensa attività che sta dietro la realizzazione di un articolo di giornale, dal più breve al più complesso. Gli studenti, dapprima un po’ “ingessati”, lentamente si allineano con questo particolare insegnante ed interagiscono con lui. Graziottin li conquista con la simpatia della sua narrazione ed anche con qualche battuta di spirito.

Chiara, un po’ emozionata davanti al monitor, interviene chiedendo quanto alto sia il livello di stress che un giornalista debba sopportare e quanto tempo occorra per realizzare un articolo. La risposta arriva con il racconto della cosiddetta “Acqua granda”: 12 novembre 2019. Venezia. Ore 20 sale, la marea, in modo preoccupante. Scrivi l’articolo. Ore 21, sale di più e più rapidamente. Riscrivilo, l’articolo. Ore 22: il finimondo. Butta via e riscrivi tutto: non c’è orario, in questo lavoro. Si sceglie di farlo per passione.

Il successivo intervento di Nicole, relativo al dilagare del preoccupante fenomeno delle fake news nei social, fornisce l’occasione per un’interessante riflessione sul ruolo importante che svolge la carta stampata quale caposaldo di garanzia, veridicità e serietà del fare informazione: i ragazzi capiscono che aiuta a tenere la barra dritta nel mare magnum delle notizie.

Filippo ha una curiosità, ma non sa se sia opportuno esprimerla. Lo fa, direttamente dal suo banco, ad alta voce: “Quanto si guadagna?”. Se l’aspettava, Graziottin, la domanda. Ci confessa candidamente che gli studenti gliela pongono sempre. E sorridiamo. Il clima è ormai quasi familiare. Daniel esprime timidamente un dubbio: “Non dev’essere semplice dare la notizia che la propria squadra del cuore ha perso”. Dal dibattito che ne segue, si comprende che l’essere oggettivi è importante e che l’informazione va sempre data in modo attendibile e trasparente.

E così a seguire, altri interventi, talvolta in una classe, talvolta nell’altra e nel mezzo la cortesia e la totale disponibilità a rispondere a tutti da parte del signor Tiziano Graziottin. Compaiono a video anche le “icone” degli studenti in dad, che non vogliono perdere questa occasione e si collegano da casa.

Ne esce una lectio magistralis sui generis, di quelle che non si dimenticano, di quelle che si meritano in premio la frase finale “Bisognerebbe farne altre di lezioni così, prof.!”. Il sigillo che a un docente fa esclamare: “L’intento è riuscito!”. E l’intento era quello di accendere una luce di interesse nella mente dei nostri studenti, di stimolarli a conoscere il mondo della carta stampata e il lavoro che svolgono i giornalisti e anche di farli entrare in contatto diretto con un importante esponente dell’ambiente, per conoscere a viva voce le caratteristiche del backstage di quella realtà.

Cogliamo l’occasione per ringraziare sentitamente il signor Tiziano Graziottin per la sua gentile disponibilità e per averci dedicato il suo tempo. Con abilità e passione ha saputo suscitare l’interesse e la curiosità degli studenti dell’Istituto “8 Marzo-K. Lorenz” e a noi docenti ha consentito di realizzare un’interessante lezione di didattica innovativa, che ci auguriamo di poter ripetere.

prof.ssa Bruna Favaretto e prof.ssa Silva Corradin

Un'istantanea dell'incontro