Il bivio

di Giulia Peretti

San Donà di Piave, 08/10/19

Caro papà, come stai?

È da un po’ che non ci sentiamo, forse troppo per una figlia e il suo papà, però da sedici anni a questa parte ci ho fatto l’abitudine ad averti solo quando è più comodo a te. Ho così tante cose da raccontarti papà, che forse una lettera sola non basta. Cercherò quindi di parlarti a cuore aperto delle mie strade, di quelle che ho percorso e di quelle che ho perso, di quelle che ancora adesso sto percorrendo, delle strade da cui ho deviato per poi riprenderle, perché sono in costante confusione tra la persona che sono e quella che voglio essere.

Strade che ho preso puntualmente senza di te.

Ho conosciuto tante persone, tanti amici, alcuni dei quali però hanno intrapreso strade diverse; con altri è rimasto solo un misero saluto, altri invece sono entrati nella mia vita in punta di piedi e se ne sono andati in egual modo. Poi ci sono gli amici di una vita, quelli che senza dubbio ci saranno sempre e che non smetterò mai di ringraziare, perché ognuno di loro mi ha donato qualcosa che ha contribuito a rendermi la persona di adesso: fragile e forte al tempo stesso.

Poi papà, ho incontrato un’altra persona che è stata davvero fondamentale, lo sai? L’unica persona che io abbia mai amato e sì, è un parolone, ma l’ho amato per tutto il tempo che ho potuto e anche quando non potevo più o non avrei più dovuto. Immagino già l’espressione severa dipinta sul tuo volto dopo aver letto queste ultime righe. Come posso immaginare la tua voglia di sentirti padre ora, mentre pronunci la solita frase: ”potevi presentarmi questo ragazzo, così facevamo due chiacchiere”, come se questo gesto potesse cambiare una quasi totale vita senza di te. Non te l’ho mai presentato, però a lui ho parlato di te: sa tutto, ed è stata l’unica persona che mi ha donato la forza di farcela sempre, perché anche se la forza di affrontarti non ce l’avevo, lui mi dava la sua. Vedi, fanno così le persone che amano: restano nonostante le difficoltà o le fragilità dell’altro, cosa che tu devi ancora imparare. È stato il mio primo amore papà, la mia strada si è incrociata con la sua e non potevo essere più felice di così. Come in tutte le strade però prima o poi si incontra un bivio. Lì ci siamo divisi, ognuno per la propria strada, restando sempre però con il cuore in quel lungo viaggio fatto assieme.

Ma mi va bene così, sono cresciuta, sono cambiata e maturata. Non cambierei nulla, niente di tutto quello che è stato, della persona che ero, perché è grazie alle scelte che ho fatto se ora sono così, se sono qui ora a scriverti questa lettera che sinceramente, forse, non meriti. Ma ti voglio bene.

Nonostante tutto sei mio papà, no?

Allora eccomi qua, nuovamente ad un bivio, tra il darti la possibilità di entrare in modo degno nella mia vita e il non farlo. Prima di percorrere una delle due strade ci ho pensato a lungo, non è stata una scelta facile, però sono qui e ti sto venendo incontro.

Quindi ora è il tuo momento di scegliere: ti senti pronto a una responsabilità così grande? Sei pronto a rialzarmi ogni volta che cadrò? E a insegnarmi le cose che solo un padre può insegnare a propria figlia? Decidi con calma, senza fretta, che le scelte così hanno bisogno di tempo e io sarò qui ad aspettarti nello stesso punto in cui ci siamo persi quella volta.

Ti voglio bene papà,

Tua figlia.