Antea Meligrana

Aperçus de la vie


Per chi sa aspettare, c’è sempre un meraviglioso arrivo, le cose belle hanno il passo lento,questo era il pensiero di Milla mentre appoggiata sul bordo del parapetto osservava,assorta, il lento scorrere della Senna. Era un freddo giorno di dicembre, le luminarie natalizie rendevano ancor più maestosa la costruzione di ferro della Ville Lumière. Nella testa della piccola e fragile guerriera rimbombavano le ultime parole di sua madre sussurratele, qualche istante innanzi che la luce dei suoi meravigliosi occhi smeraldo si spegnesse definitivamente.

Tante emozioni e tanti ricordi affollavano la mente di Milla. Il turbinio di correnti alternate e ritmiche presenti nel letto del fiume più importante di Parigi, le rammentava la sua vita. Vita che da poche ore era stata privata dell’ancora di salvezza, di quell’amore primordiale ed insostituibile di maman Astrelle.

Ora bisognava continuare il cammino, non fermarsi, così avrebbe voluto sua madre.

Ormai era tutto pronto e quella stessa sera ai piedi della Tour Eiffel al Shangri-La Hotel, si sarebbe tenuta l’inaugurazione del suo vernissage. Sicura che questo sarebbe stato il desiderio di Astrelle, Milla chiamó Xavier e gli disse di non sospendere l’evento. In meno di un’ora si sarebbe cambiata ed avrebbe letto il discorso di apertura della sua terza mostra di quadri da lei dipinti ed intitolata:Aperçus

La sua pittura non era un vero e proprio stile astrattista anche se era innegabile l’ispirazione a Kandiskij, a lei piaceva definirla una strana forma di astranaturtivismo.

I suoi dipinti erano innovativi e ricercati, rappresentavano il bello del reale con giochi di luce, di colori puri e di forme elementari incastonati in piccole tele e la sua fonte d’ispirazione era senza dubbio la signora della Francia: la Senna. La rive gauche e la rive droite brulicanti di vita, erano l’oggetto delle rappresentazioni spezzate di Milla e proprio con il cuore spezzato Milla lesse il discorso d’introduzione alla mostra. Il caldo soffocante dell’Hotel la costrinse ad uscire, la confusione e le chiacchiere dei presenti la infastidivano. Voleva star sola, solo l’ascolto del lento scorrere della Senna riusciva ad attenuare il suo dolore.

Milla non si stancava mai di osservare l’andirivieni delle onde del fiume e mentre sorseggiava la sua coppa di Veuve Clicquot, nonostante tremasse per il freddo e per lo sconforto,in preda ad uno sconvolgimento di emozioni contrastanti, Xavier la abbracció e le sussurrò all’orecchio che Monsieur Derrar, il magnate parigino dell’energia elettrica,aveva acquistato ben 14 delle sue opere da esporre negli uffici centrali di EDF a Montmartre. Abbozzando un semplice sorriso, Milla rientró in Hotel mentre la serata stava volgendo al termine; se ne rese conto quando recepì le prime note del Rondò Allegro di Wolfgang Amadeus Mozart in do maggiore suonati dall’inconfondibile flauto di Marcel e dalla superba arpa di Henriette.

Milla era assorta nei suoi ricordi che solo la voce di Xavier, che le fece notare che Monsieur Derrar se ne stava andando e l’etichetta prevedeva che lei lo salutasse ringraziandolo, la destó. Così fece, ma all’occhio inquisitore del magnate dell’EDF non sfuggì lo sguardo triste e l’espressione tormentata di Milla. Lui, definito da tutti tenebroso, impettito, arrogante, serio e assai distaccato, per un momento non pensó a se stesso e ai suoi interessi ma, stranamente, sentì la necessità di cancellare da quel dolcissimo volto la mal celata amarezza che traspariva. Con la scusa di prendere accordi sulla consegna delle sue opere d’arte, propose a Milla una breve passeggiata lungo la rive droite. Milla era davvero stanca e sgomenta, e seppur con difficoltà, pur sapendo di non rispettare il galateo, delegó questa conversazione a Xavier che colse la disapprovazione negli occhi nero ebano di Monsieur Derrar.

Milla, quindi,s’accomiattó in fretta e furia infilandosi in un taxi preso al volo.

Quella notte dormì profondamente a differenza di ciò che si sarebbe aspettata. La morte della madre, il vernissage, le emozioni contrastanti e la tristezza avevano minato il suo esile corpo ma la testa, quella no, non riposó! Durante il sonno le scorsero davanti frammenti di vita e puzzle di immagini che non riusciva a comprendere, l’unico punto fermo il lento ma costante scorrere della Senna. L’acqua di quel maestoso fiume l’aveva accompagnata per tutta la vita nei momenti tristi e negli istanti di felicità. La sveglió di soprassalto il suono del campanello. Angosciata apri la porta, era suo fratello, o meglio il suo fratellastro nonché manager, Xavier. Figlio di suo padre, di qualche anno più piccolo, Xavier era stato per Milla un punto fermo, il suo petit frère. Nonostante la sofferenza patita da Astrelle quando scoprì il tradimento del marito, la madre di Milla, aveva sempre fatto in modo che tra i due fratelli ci fosse un rapporto d’amore, di stima e di rispetto.

Dopo essersi accertato che Milla stesse bene e avesse riposato, Xavier le preparó la sua colazione preferita: deliziose Madeleine al limone e pan au chocolat con una spremuta d’arancia ed un bicchiere di Perrier.

Davanti a quel ben di Dio, nonostante la poca voglia, Milla addentó una Madeleine e chiese a Xavier l’evoluzione degli accordi con Monsieur Derrar scusandosi di essersene andata.

Gli rispose che aveva concordato la consegna delle opere d’arte per il 14 di dicembre. In quel momento gli squilló il telefono. Era Monsieur Derrar che dopo un breve preambolo sui dettagli del pagamento delle opere acquistate la sera precedente, commissionó l’acquisto di ulteriori 10 opere da inserire nei suoi uffici di Avignone alla sola condizione di incontrare Milla per discutere i temi e le dimensioni delle tele.

Era trascorsa una settimana dalla morte di sua madre e quella mattina alle 11.00 Milla aveva appuntamento con Monsieur Derrar per definire i dettagli dell’ultima commessa commissionata.

Di malavoglia, ma puntuale, Milla entrò da Chez Secco una delle migliori pasticcerie italiane sita sulla rive gauche.

Gli occhioni scuri di Monsieur Derrar le incutevano un leggero timore, ma Andrè, quello era il suo nome di battesimo, le sorrise e la fece accomodare spostandole la sedia, da vero galantuomo.Dopo averle chiesto come stava e averle ordinato un Croque Monsieur, definì con Milla le dimensioni dei quadri che lei registró scrupolosamente. Mancava solo discutere i temi da rappresentare. Il sole splendeva e André suggerì una camminata lungo il fiume.

Parlando a Milla del suo lavoro, le spiegó che i suoi quadri l’avevano ammaliato per le tecniche usate,per i giochi di colore e per l’unicità di quei frammenti di vita colti lungo la Senna. Lui era convinto che chiunque ammirasse quelle opere avrebbe potuto affrontare in modo sereno la giornata perché trasmettevano colore e reale serenità. Reali erano, anche, quelle emozioni di pancia che l’uomo provava mentre dialogavano e decidevano i contenuti delle tele.Scelsero scorci di quotidianità che si svolgevano lungo la Senna: la signora che vendeva souvenir, i bambini che giocavano a palla, la mamma che correva verso casa con la spesa, il vecchietto che acquistava i fiori,la nonna che passeggiava con il nipotino,il signore che leggeva il quotidiano in panchina.

Per la prima volta Milla, dopo la morte di Astrelle, si sentiva serena. André non era di certo l’uomo senza cuore e burbero che le avevano descritto e anche la sensazione di paura che Milla aveva percepito incrociando il suo sguardo un’ora prima, era del tutto svanita.

Tra una risata e una battuta trascorse tutto il pomeriggio, quando venne il momento di salutarsi i due si guardarono negli occhi e capirono che come le onde del fiume non c’era alcuna fretta,un giorno forse sarebbero arrivati al mare,ma nel frattempo si promisero di rivedersi l’indomani e pensarono che per chi sa aspettare,c’è sempre un meraviglioso arrivo: l’arrivo dell’amore!